Casale Monferrato, Cultura

Alla Comunità Ebraica di Casale Monferrato la storia degli italiani deportati ad Auschwitz

Il prossimo appuntamento con la stagione culturale nel complesso ebraico di Casale Monferrato sarà domenica 18 febbraio con una mostra che coinvolge storici di altissimo profilo e documenti inediti per ricostruire una specifica parte della crudele macchina nazifascista impegnata nella Shoah. 

“Dall’Italia ad Auschwitz” ripercorre, infatti, la storia di tutte le persone arrestate tra il 1943 e il 1944 nel territorio italiano e deportate nel complesso concentrazionario di Auschwitz-Birkenau. Si tratta principalmente di persone di origini ebraiche (ma non solo), spesso interi blocchi familiari, ma la deportazione ha riguardato anche gli ebrei stranieri che negli anni precedenti avevano cercato rifugio nella penisola e gli ebrei che risiedevano nelle isole del Dodecaneso, nella quasi totalità di nazionalità italiana. Grazie alle indagini storiografiche si è anche scoperto che la realtà della deportazione “politica” delle donne residenti nel territorio dell’Adriatisches Küstenland (Litorale Adriatico) è stata ben più consistente rispetto a quanto ricostruito fino ad ora dalla storiografia e che ha toccato anche un piccolo numero di Rom – dato fino ad oggi sconosciuto – anch’essi arrestati nello stesso territorio. 

L’importanza delle fonti è testimoniata anche dagli enti che hanno permesso la realizzazione della opera a cominciare dalla Fondazione Museo Ebraico Della Shoah e che si avvale del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero per i beni e le Attività Culturali e per il Turismo, dell’UNAR Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità, della Regione Lazio, di Roma Capitale, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, della Comunità Ebraica di Roma, dell’Associazione Figli della Shoah e in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.

Di altissimo livello e esperienza i curatori: Sara Berger è una ricercatrice ben conosciuta tra chi indaga i temi della Shoah, insieme a Marcello Pezzetti ha ideato, progettato e organizzato diverse mostre dedicate ad Auschwitz, ai ghetti in Polonia, alla persecuzione degli ebrei in Italia e in Europa dal 1938 al 1943, nonché i rapporti diplomatici dall’Italia sulla persecuzione.  Tra il 2018 e il 2020 ha sviluppato ricerche sull’aiuto offerto dalla popolazione italiana agli ebrei perseguitati in Italia per l’esposizione del Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa “Stille Helden” (Eroi silenziosi) di Berlino, inaugurata nel 2020. Sempre per il memoriale berlinese ha pubblicato il catalogo dedicato all’Italia, dal titolo: Ich gebe zu, dass mir manchmal die Hände zitterten (Non nascondo che in taluni casi mi tremavano le vene e i polsi). Dal 2020 inoltre, è ricercatrice associata presso il Fritz Bauer Institut e responsabile delle mostre dell’istituto. Dall’aprile 2023 è anche borsista della Fondazione Alfred Landecker di Berlino sul tema: L’Olocausto su nastro. Registrazioni di casi giudiziari su “Aktion Reinhardt” nella Germania occidentale e orientale.  

Marcello Pezzetti è considerato uno dei massimi studiosi italiani della Shoah. È stato membro della commissione storica della Fondation pour la Mémoire de la Shoah di Parigi e del consiglio del Centrum Edukacji del Museo statale di Auschwitz-Birkenau: docente di “storia della shoah” all’Università degli Studi Roma Tre e direttore della Fondazione Museo della Shoah dal 2008 al 2015. È anche professore presso l’Università di studi sulla Shoah situata presso il museo della shoah Yad Vashem di Gerusalemme, nonché portavoce per l’Italia della Task force internazionale per la didattica della shoah in Europa. Ha fornito consulenza storica presso Rai e Mediaset per numerosi documentari sulla Shoah, oltre che per film come Schindler’s List, La vita è bella. È autore insieme alla collega Liliana Picciotto del film documentario Memoria, contenente le interviste ai superstiti Italiani della shoah. Sempre con la collega Liliana Picciotto, ha realizzato l’opera multimediale Destinazione Auschwitz, una vera e propria enciclopedia multimediale sulla storia della Shoah, contenente migliaia di ricostruzioni multimediali, fotografiche, e filmate della shoah e della storia del campo di sterminio.

La mostra si pone anche come un utilissimo strumento anche per le tante scuole che vogliono approfondire il tema della Shoah e le vicende nel cuore del Novecento.  

Sarà visitabile gratuitamente fino al 3 marzo 2024 negli orari e nelle modalità di apertura del Complesso Ebraico di Vicolo Salomone Olper. 
Per informazioni 0142 71807 www.casalebraica.com 

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