Attualità, Casale Monferrato

Convegno su Tecniche di Evoluzione Assistita, Potatura, Sovescio e Tecnologia applicata alla Viticoltura

Sabato 23 settembre alle ore 17,00 alla Sala Marescalchi del Castello del Monferrato Focus tecnico-scientifico in occasione della Festa del Vino

Focus tecnico-scientifico dal titolo “Dalle azione agronomiche agli aspetti genetici, come affrontare i cambiamenti climatici in ambito enoico” sabato 23 settembre (ore 17), nella Sala Marescalchi del Castello di Casale Monferrato, organizzato dal Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese (PSR 2014- 2020 Operazione 3.2.1 Bando B 2023), col supporto della Città di Casale Monferrato, nell’ambito della Festa del Vino 2023.

A parlare di “La potature della vite come strategia di adattamento climatico” sarà l’agrotecnico di VignaVeritas Davide Ferrarese, mentre il biologo e consulente commerciale viticolo Fulvio Scovazzi relazionerà su: “Il sovescio: un’antica e sostenibile pratica agronomica”. Seguirà l’intervento dell’agronomo e divulgatore scientifico Maurizio Gily in materia di “L’ipotesi genetica: le Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA)”, per poi concludere con “La tecnologia al servizio della viticoltura” a cura del docente del Politecnico di Torino Daniele Trinchero.

Daniele Trinchero

La potatura: “il cambiamento climatico richiede tecniche di adattamento e, in questo ambito, la potatura della vite gioca un ruolo importante” spiega Ferrarese. “La struttura e la conduzione della pianta sono punti critici per il corretto funzionamento dei flussi idraulici: i tagli che vengono fatti per la potatura possono, infatti, influenzare il funzionamento fisiologico della vite. Le ferite rappresentano, anche, la principale via d’entrata per i funghi come il complesso del mal dell’esca. La potatura, dunque, richiama ad una riflessione e ad una cura particolare per assicurare flussi di linfa, cercando soluzioni adattabili e dinamiche al nuovo contesto ambientale, rivedendo spalliere e densità d’impianto, nonché ripensando all’architettura della vite”.

Dalla parte aerea al suolo col sovescio: “la semina di colture erbacee e la loro successiva incorporazione nel suolo permette di apportare sostanza organica, compensando, in parte, le esigenze nutritive delle piante in sostituzione dei fertilizzanti azotati” prosegue Scovazzi; “inoltre, il sovescio costituisce una fonte di biodiversità microbica del suolo risultando, nel contempo, un’arma efficace per contrastare gli effetti del cambiamento climatico”.

Maurizio Gily

I progressi della scienza: “Le Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) rappresentano la nuova frontiera del miglioramento genetico delle piante” anticipa Gily. “Al contrario degli OGM classici, le TEA non comportano il trasferimento di geni tra specie tra loro lontane, ma imitano, almeno nel risultato finale, le conseguenze dei processi naturali quali l’incrocio tra specie affini e la mutazione spontanea. Per questo, l’Unione Europea si sta apprestando a varare un regolamento che ne disciplini l’utilizzo, sganciando questi prodotti dalla vecchia normativa del 1990 (reg 220), largamente superata dai progressi della scienza. L’applicazione delle TEA alla vite è in fase sperimentale, e l’Italia ne detiene il primato mondiale per quanto attiene la ricerca. La notizia importante è che, almeno in linea teorica, con queste tecniche si dovrebbero ottenere viti più tolleranti alle principali malattie, senza ricorrere a nuove varietà frutto di incrocio (i cosiddetti vitigni resistenti PIWI), ma cloni o biotipi della stessa varietà che, resi più resistenti, potremo continuare a chiamare Barbera, Nebbiolo etc. Questo, consentirebbe di abbattere, se non di abolire, l’utilizzo di antiparassitari, venendo così anche incontro all’obiettivo della UE di ridurre del 50% l’impatto dei fitofarmaci entro il 2030”. Le Tea saranno, dunque, una panacea per la viticoltura o riservano rischi/criticità? Se ne parlerà al convegno.

Fulvio Scovazzi

La tecnologia: “in ambito scientifico, l’utilizzo della tecnologia in agricoltura è presente da anni, mentre le contaminazioni in fase produttiva sono state limitate ad alcuni settori, tra i quali, la viticoltura” conclude Trinchero. “Dalla sensoristica al monitoraggio remoto, le ultime generazioni di dispositivi utilizzabili in vigna evidenziando importanti ricadute in termini di qualità della produzione, sostenibilità del prodotto e ottimizzazione dei costi aziendali”.

L’introduzione sarà affidata all’assessore alla Manifestazione ed Eventi Emanuele Capra, mentre le conclusioni saranno del Presidente del Consorzio organizzante Claudio Coppo e del Centro Studi Nazionale delle Doc “Paolo Desana” Andrea Desana. Ingresso libero.

Commenta l'articolo

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Iscriviti alla Newsletter

Seguici su Facebook