Cultura

Domenica 13 dicembre a Casale si accendono i Chanukkiot d’Artista

 Domenica 13 dicembre, alle ore 17.00 assisteremo on line a quello che da 20 anni è un appuntamento imprescindibile per i casalesi e per il mondo dell’arte. Elio Carmi e Daria Carmi, Young Curator della collezione del Museo dei Lumi, presenteranno 8 nuovi artisti per 7 nuove opere che entreranno a far parte della collezione del Museo portando in totale le lampade a 250 pezzi: si tratta delle Chanukkiot di Massimo Biglia e Enrico Challier, Nicola Bolaffi, Enrico Francescon, Stefano Levi Della Torre (con i progetti di due lampade che costituiscono già essi stessi un’opera), Florine Offergelt, Fabrizio Prevedello, Clarice Zdanski. Ogni artista commenterà su facebook la propria opera esposta in Sala Carmi. A seguire ci sposteremo nel Cortile della Api per l’accensione del quarto lume di Channukah. Ad accendere i lumi ci sarà in presenza, anche Adriana Ottolenghi e Marcello Tedeschi, rispettivamente vicepresidente e consigliere della Comunità casalese.

Purtroppo quest’anno non sarà possibile per la Comunità ospitare le tante le Autorità Civili, i Rappresentanti delle Religioni Monoteiste e i moltissimi ospiti che con le loro famiglie condividevano con gioia la festa dei Lumi. Tutto però potremo farlo via streaming accedendo alla pagina facebook “Comunità Ebraica di Casale Monferrato” il 13 Dicembre alle ore 17.00.

Per l’occasione a Casale si accenderà una lampada speciale in argento di fine ‘800, concessa al Museo dalla famiglia Furcht di Milano in ricordo di Roberto Furcht.

ELENCO LUMI 2020 
DAL 244 AL 250 

244 – Stefano Levi Della Torre, Torino 1942
Titolo opera: Progetto di Chanukkiah.  –  Anno 2018/2020

245 – Nicola Bolaffi, Torino 1975
Titolo opera: Hanukkah 2020 anno 2020

246 – Florine Offergelt, Utrecht (Olanda) 1963. 
Titolo opera: Speranza – anno 2020

247 Clarice Zdanski, Bellaire, Ohio (USA) 1957 
Titolo opera: Dwellings of Light (Dimore della luce) – Anno 2020

248 Enrico Francescon, Alessandria 1972
Titolo opera: Ponte – Anno 2020

249 Enrico Challier- Massimo Biglia, Pinerolo 1974; Torino 1971
Titolo opera: La luce di domani – Anno 2020

250 Fabrizio Prevedello, Padova, 1972
Titolo opera: Candelabro (295) – Anno 2020

STEFANO LEVI DELLA TORRE

DETTAGLIO LUMI 2020

244 – STEFANO LEVI DELLA TORRE
Senza titolo 
Tecnica: Progetto in due diverse versioni: terracotta/lastra di rame
Tre disegni, progetti, idee. Una di queste prenderà forma, si consoliderà, ma tutto è stato creato e ricreato da ciò che c’era; marmo, rame, terra: tre possibili interpretazioni. Con il marmo lasciato grezzo alla base e progressivamente lisciato verso l’alto, con scanalature di lunghezza crescente si va dall’informe al costruito come metafora del Tempio re-inaugurato. Con la Terra e il Rame si avvolge, si copre un libro da ricolmare, riempire, dentro c’è un vuoto, fuori ci sono bucature e reminiscenza della Menorah, metafora della rinascita, che allude al mandorlo in fiore, cioè a una rinascita della vita. Es 25, 33-36. Nato nel 1942 a Torino, risiede a Milano. Già docente ad Architettura, pittore e saggista.

NICOLA BOLAFFI

245 – NICOLA BOLAFFI
Hanukkah 2020 80x 80 cm
Tecnica: colori acrilici- vermicelli
La luce invade il campo visivo, le ombre definiscono la percezione della profondità e delle distanze. Quando giochi e sei in campo, la pallina (da tennis) che cerchi di colpire ti dice dov’è in tanti modi e la luce fa la sua parte. La pittura e lo sport sono una parte dell’artista, per questo la luce e le ombre entrano anche nel piano della superficie pittorica e ne definiscono forme linee, movimento e movimento. Nella luce di chanukkà c’è vibrazione, circolarità, infinito, in questo lavoro il cerchio e la tensione verso l’alto sono parte della geometria pittorica per Casale. 
Nato nel 1975 a Torino, vive fra la campagna di Sciolzer e New York. Lo sport ha fatto parte della sua vita fin da bambino, è un giocatore di seconda categoria di tennis ed è maestro nazionale della Federazione Italiana. Pittore da sempre.

FLORINE OFFERGELT

246 – FLORINE OFFERGELT
Speranza  90×90 altezza 110 cm
Tecnica: terracotta
“have a dream”, è la frase d’ispirazione per l’installazione che l’artista ha realizzato, ed esprime il tema di sempre, cioè che tutti gli uomini hanno pari dignità e pari diritti.L’idea della scultura non rappresenta solo tali principi, ma vuole sottolineare anche l’importanza della solidarietà, della libertà e del sostegno reciproco: uomini, con lo sguardo rivolto verso l’alto e sistemati in cerchio, si tengono la mano in segno di pace e guardano tutti verso un medesimo punto: la luce.
Nata nel 1963 ad Utrecht in Olanda, vive e lavora a Novara; dal 2005 presenta I suoi lavori in esposizioni collettive e personali in Italia e all’estero ottenendo un crescente successo di critica e pubblico. Nelle sue opere si ritrova spesso la passione per il suo paese d’origine e per il mondo dello spettacolo, in una commistione rappresentativa allegorica e surreale.

CLARICE ZDANSKI

247 – CLARICE ZDANSKI
Dwellings of Light (Dimore della luce) 

Tecnica: Base: lamiera acciaio 50 x 50 cm. –  9 cilindri di diametro tra 6 e 8 cm; altezza tra 14 e 20 cm 
Cilindri terracotta (l’argilla per vasaio fino chamotte) Patina (ossido di cromo e polvere di bronzo)
Nei seminari in Umbria l’artista con i suoi allievi ha creato piccole torri, con aperture ad arco, ispirati dal campanile rotondo di Città di Castello. Le torri sono dimore della luce, della nostra anima, della nostra voce. Richiamano un salmo molto caro a Clarice Zdanski, il salmo 17:29 Quoniam tu illuminas lucernam meam Domine: illumina tenebras meas. Le dimore sono molto essenziali, volutamente umili, fatte di argilla. Nella sua chanukkia ha raccolto le torri come un piccolo villaggio di umili dimore.  La luce diventa un candelabro omaggio alla libertà di Chanukkah.  
Nata nel 1957 a Bellaire, Ohio (USA) è artista, insegnante di tecniche artistiche, storica dell’arte, scrittrice e traduttrice. Vive a Milano. Insegna tecniche di belle arti all’università americana e svizzera. Si è sempre occupata di come l’arte viene studiata e vissuta nella società. Artista poliedrica, ama sperimentare con diverse tecniche.

ENRICO FRANCESCON

248 – ENRICO FRANCESCON
Ponte 58x20x10 cm
Tecnica: legno, alluminio e pietre 
Nel suo candelabro la forma ad arco vuole ricordare la rotondità della terra. É sulla terra che l’arco si pone come ponte, arcobaleno, passaggio, scala: per mettere in libera comunicazione gli esseri viventi. Un ponte dove appoggiare la luce purificatrice per illuminare la strada, le strade di tutti, nel rispetto della vita e della terra. 
Nato nel 1972 ad Alessandria, vive a San Giuliano Nuovo, una piccola frazione di Alessandria.Ha frequentato l’Istituto Statale d’arte “Benedetto Alfieri” di Asti e ha proseguito gli studi presso l’Accademia Albertina di Torino seguendo il corso di scenografia. Nel suo lavoro non mancano anche incursioni nella scultura e nelle ricerche plastiche, inventando progetti e piccole maquettes tridimensionali,

ENRICO CHALLIER – MASSIMO BIGLIA 

249 – ENRICO CHALLIER – MASSIMO BIGLIA 
La luce di domani 50×1,80×50 cm
Tecnica: legno scolpito e dipinto.
Un tronco d’albero, un noce. L’albero cerca la luce per nutrirsi. La donna porta alla luce, dona la luce. La donna è dunque energia, passaggio, ambizione, scintilla della creazione che si rigenera e si moltiplica. La donna e la luce sono un binomio imprescindibile, elemento e arricchimento spirituale. Guardando l’albero si trova la donna, guardando la Donna si trova la creazione. Guardando la creazione si trova la Luce. Guardando la luce si trova la vita. Guardando la vita si trova l’albero, con le sue radici e con le foglie verso il cielo. 
Enrico Challier, classe 1974, è uno scultore. Lavora in un laboratorio costruito in un vecchio fienile, ai margini di un bosco a Pinasca, in provincia di Torino. 
Massimo Biglia,classe 1971, intellettuale monferrino con un forte amore per il territorio per il cui rilancio si spende organizzando molti eventi culturali

FABRIZIO PREVEDELLO

250 FABRIZIO PREVEDELLO  
Candelabro (295) 42 x59, 3×36,7 cm
Tecnica: acciaio nichelato
L’artista ha immaginato di collocare nove punti luce, nove candele, all’interno della Stella di David. Le gambe del candelabro salgono unendosi agli angoli del triangolo inferiore. Questo triangolo, con il vertice rivolto verso l’alto (principio maschile), sorregge il triangolo superiore il cui vertice è rivolto verso il basso (principio femminile), qui sono collocati i nove punti luce. Lo shammash è la candela più prossima, quella più vicina a chi canta le preghiere, a chi muove la fiamma per accendere le altre luci
Nato nel 1972 a Padova, sì è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Dopo anni trascorsi a Berlino, nel 2002 è tornato a vivere in Italia, in Versilia. La sua ricerca è contraddistinta dal continuo incontro di materiali di produzione industriale e di origine naturale.

GLI ALTRI APPUNTAMENTI 

Ritorna Il Maccabi Monferrato 
Sempre domenica 13 dicembre  Casale sarà tra i protagonisti anche di un’altra iniziativa internazionale, i bambini del Maccabi Monferrato, infatti porteranno il loro saluto e i loro auguri di Channukah al Maccabi Mondiale con un piccolo video. Era dal 2007, dai Giochi Europei Maccabi di Roma, che questa associazione monferrina legata allo sport non faceva sentire la sua voce a questo livello, ma è oggi importante anche in vista di un futuro riconoscimento che coinvolgerà un protagonista dello sport casalese di origine ebraica di cui si darà notizia a gennaio. L’appuntamento con il Maccabi è alle 18 ora italiana in diretta dal Kotel di Gerusalemme e visibile sulla pagina Facebook Maccabiah-Maccabi World Union. 

L’ultimo giorno di festa: il 18 dicembre 
L’ultimo appuntamento con la Chanukkah casalese è il 18 dicembre, ottavo giorno e ultimo lume, per questo anche il più solenne. La Comunità Ebraica di Casale parteciperà ad un video realizzato dall’AEPJ, Associazione Europea per il patrimonio ebraico che unisce alcune delle più importanti località della diaspora ebraica del bacino del mediterraneo. Ognuna di esse accenderà un lume: oltre alla comunità monferrina vedremo quelle di Salonicco, Smirne, Parigi, Costa Azzurra, Gerona-Barcellona e Padova, non mancherà un saluto finale dal Museo di Beit Hatfutsot di Tel Aviv.  

Per informazioni e richieste: segreteria@casalebraica.com, cellulare 3407687199  
http://www.casalebraica.info/

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