Venerdì 6 giugno alle ore 20,45 in occasione dell’evento “La Lunga Notte delle Chiese”
Associazione Spazioidea in collaborazione con Circolo Filatelico Numismatico di Alessandria vi aspetta venerdì 6 giugno 2025 alle ore 20:45 presso la chiesa di San Giacomo della Vittoria, in Alessandria per la Lunga Notte delle Chiese: Pillole di spiritualità letteratura arte e musica, con Adriano Antonioletti Boratto, storico dell’arte e Giulia Roveta Violoncello.
Il tema che in tutta Italia farà da filo conduttore all’edizione 2025 si lega intimamente al cammino a cui siamo chiamati tutti quest’anno, ossia il pellegrinaggio di speranza e di conversione. “Sentendoci tutti pellegrini sulla terra in cui il Signore ci ha posto”.
E’ con questo spirito che siamo giunti a scegliere tra le tante proposte, il tema “ABBRACCIAMI”, prendendo spunto dalla Bibbia e dal Vangelo di Luca (Lc 15,11-32).
Nell’immaginare la gioia del Padre di vedere un figlio che cammina verso casa in mezzo a tutte le distruzioni, le devastazioni e l’angoscia del mondo.
Ci è apparsa così la figura del figlio prodigo della parabola di Luca e di quei figli perduti, non solo del giovane che se n’è andato da casa per cercare libertà, in un paese lontano, ma anche di quello maggiore che faceva tutte le cose che fa un bravo figlio, ma interiormente si era allontanato dal Padre, sempre più infelice e meno libero. Perduto nel risentimento.
E così, più corriamo lontano dal luogo in cui Dio dimora, meno sentiamo la voce che ci chiama “figli prediletti”; e meno sentiamo quella voce, più rimaniamo invischiati nelle manipolazioni e nei giochi di potere del mondo. Ma l’amore del mondo è e sarà sempre soggetto a condizioni. Sono molte le persone che vivono la propria esistenza mai sicure di essere amate per quello che sono a causa di un mondo che favorisce la dipendenza: accumulazione di ricchezza, potere, conseguimento di uno status sociale, ammirazione, narcisismo. In questi tempi di crescenti dipendenze, stiamo vagando in un “paese lontano”.
Ma questo è un Padre che va incontro ad entrambi i figli. Non corre fuori solo per abbracciare il giovane figlio ribelle, ma esce anche per accogliere il figlio maggiore obbediente, che ritorna dai campi chiedendosi il perché delle musiche, e per pregarlo di entrare. E’ un Padre impaziente che perdona senza fare domande e parla di un amore che è esistito prima ancora che fosse possibile qualsiasi rifiuto e starà ancora lì dopo che tutti i rifiuti si saranno consumati.
Oggi la nostra comunità ha un grande bisogno di un Padre che viva con le mani tese, desiderando sempre di poterle posare in un abbraccio sulle spalle dei figli che tornano.