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Gran Carvà Sansalvatorese – “La Businà D’San Salvadur”

Una tradizione consolidata la recita della Businà dialettale che Mario Lombardo scrive e recita dal 1995.
Autore della composizione satirica è Mario Lombardo che da quando il carnevale è stato ripristinato, nel 1995, con la sfilata di carri e la festa finale in piazza, sul palchetto dei comizi che un tempo ospitava i politici locali che parlavano alla folla, recita le rime in dialetto che per tradizione secolare fustigano gli stessi politici, destinatari principali di questa satira popolare. Originaria della Lombardia, la “bosinà” si diffuse in questo angolo di Piemonte e come descritto nel volume di Franco Castelli che scrisse per conto dell’ISRAL “I peccati in piazza – Bosinate carnevalesche in Piemonte”, già nel 1578 un patrizio alessandrino elogiava la “bosinà” alessandrina perché prendeva in giro i signorotti locali, rideva di usi e costumi del tempo, metteva in rima con arguzia frasi rimate che il “bosiniere”, spesso accompagnato da compari, recitava in piazza davanti alla folla l’ultimo giorno che precede il tempo di penitenza, il martedì grasso.

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Mario Lombardo, attento osservatore dei fatti locali e nazionali, chiamato a ereditare il ruolo che fu di “Mascét”, Gino Rota, noto in paese per recitare in dialetto il Gelindo e naturalmente le Businà degli anni sessanta e settanta, la scrive poco alla volta, nei mesi che precedono il carnevale e compone il poemetto  con la finalità di divertire, ma anche di ridare vita a ai termini dialettali sansalvatoresi più desueti e originali, i modi di dire che si stanno dimenticando, riportandoli alla memoria. Sono ormai tantissimi gli scritti di Mario Lombardo (a cui nel 2021 è stata conferita la “Benemerenza Civica”) che per un periodo si è firmato con lo pseudonimo di “Lomar”, dal momento che viene invitato dal parroco don Gabriele Paganini a recitare in dialetto anche in altre occasioni, nel corso dell’anno, nel “Giorno del Ringraziamento”, festa dell’agricoltura o nel periodo natalizio. Lanciando una sfida col tempo, San Salvatore resta uno degli ultimi centri nei quali la businà viene presentata in occasione del carnevale e valorizzata anche attraverso la pubblicazione di in un libretto che ogni anno riporta anche la versione rimata in italiano, per tutti quelli che conoscono poco la l’idioma del luogo, ma vogliono ridere di vizi e virtù di questa comunità ancora vivace e attiva, che guarda al futuro, senza dimenticare il proprio passato.

LA SFILATA DI CARRI E CORTEI
Organizzato dall’Oratorio Campanone dal 1959, il “Gran Carvà” di San Salvatore Monferrato è una tradizione consolidata ed è antichissima quella della recita della Businà dialettale che vede il comune monferrino uno degli ultimi centri dove è possibile assistere alla divertente e pungente lettura del poemetto satirico in dialetto locale. La Businà verrà letta al termine della sfilata in piazza Carmagnola. La festa di sabato 17 febbraio inizierà alle ore 14,30 con la sfilata dei carri allegorici nel centro storico e culminerà con il rogo del pupazzo di paglia che simboleggia il Carnevale, in piazza Carmagnola, davanti ai regnanti del Carnevale, una giovane coppia di futuri sposi di San Salvatore Monferrato. Per i bambini è assicurato divertimento con l’esibizione del mago Bingo, i tappeti elastici e naturalmente dalla festa in maschera: due cortei e quattro carri allegorici.
Il programma di sabato 17 febbraio prevede alle ore 14,30 la partenza del corteo dei carri allegorici presso il piazzale S. Croce e dopo il percorso cittadino, il capolinea che è previsto in piazza Carmagnola. I carri saranno 4 e tutti realizzati dai volontari dell’oratorio Campanone: “Il nuovo Campanone”, “Dancing in the Jungle”, “La roccia del Re Leone”, “Il pupazzo di Carnevale” e due cortei con i costumi realizzati appositamente dal gruppo sartoria dell’Oratorio: “La corte del Re Leone” e “Le palme pazze”. Il carro della “Roccia del Re Leone” vedrà per la prima volta l’esibizione dal vivo di cantanti che sul carro intoneranno le canzoni ispirate al lungometraggio animato Disney “Il Re Leone”: un vero e proprio show. La tradizione della manifestazione canora del mese di settembre organizzata dall’oratorio, “Campanone d’Argento” continua anche a Carnevale. Sul carro “Il nuovo Campanone” sfileranno il Re e la Regina del Carnevale, Anna e Fabio, una coppia di giovani che convoleranno a nozze nel corso dell’anno.

Nel pomeriggio, in piazza Carmagnola è prevista musica e animazione intratterranno il pubblico con i conduttori e la musica di Ricky Manna. Alle 16,30 è previsto uno spettacolo di magia con il Mago Bingo. Per tutto il pomeriggio, in piazza, tappeti elastici e al termine della festa, intorno alle 17,30, il rogo del pupazzo che simboleggia l’addio al Carnevale e l’ingresso nel periodo della Quaresima. 
Afferma il sindaco Corrado Tagliabue: “Ringraziamo tutti i collaboratori alla sfilata dai costumisti ai realizzatori dei carri: la loro dedizione e il loro entusiasmo sono un esempio per tutti. Aggiungo che riteniamo importante preservare la tradizione del Carnevale perché rispetto ad altre ricorrenze in costume che sono distanti dalla nostra tradizione, come halloween, il carnevale mantiene profondi legami con la cultura religiosa e popolare e la Businà rappresenta per noi un richiamo alle origini, alla nostra storia di comunità e al nostro dialetto”.

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