Casale Monferrato, Scuola

I SPEAK CONTEMPORARY: al “Leardi” si parla di arte performativa grazie al Progetto Diderot

«Che cos’è l’arte contemporanea? Quali sono i suoi mezzi espressivi?»: questi gli interrogativi da cui sono partite le classi quarte dei corsi AFM, CAT e Turismo dell’Istituto Superiore “Leardi” che hanno avuto l’occasione di partecipare al progetto Diderot «I Speak Contemporary», iniziativa promossa dalla Fondazione CRT.

Durante il primo incontro online del 7 aprile scorso, grazie alla competenza di Ilaria Mercurio, mediatrice culturale d’arte contemporanea della Fondazione «Sandretto Re Rebaudengo» di Torino, gli studenti hanno compreso che l’arte, come ogni altra manifestazione creativa, ha un suo linguaggio specifico, che tuttavia non risulta immediato al grande pubblico. Quella contemporanea, fatta da artisti ancora viventi e legata al nostro quotidiano, comunica e si manifesta in modo personale e soggettivo, sia nelle forme a noi più familiari, come la pittura e la scultura, sia attraverso modalità meno conosciute, come prodotti audiovisivi, installazioni luminose e acustiche o vere e proprie performance d’autore.

Proprio sulle specificità dell’arte come pratica performativa si è concentrato l’intervento tematico della lezione, che ha approfondito alcune opere dell’artista Ragnar Kjartansson, nato nel 1976 in Islanda che, per storia familiare (padre regista e madre attrice) e per bagaglio culturale, si ispira al mondo del teatro e della recitazione. Tra i più validi esempi di “performing artist” del panorama internazionale, Kjartansson propone al pubblico, attraverso filmati o esibizioni dal vivo, una sua riflessione a partire dalle nozioni di tempo, di durata e di ripetizione: «Nel 2009 si è esibito alla Biennale arte di Venezia, incarnando per sei mesi i panni di un pittore che effettivamente realizzava dipinti e ricostruendo l’ambiente di un atelier, – spiega agli studenti Ilaria Mercurio – in altre performance ha riproposto azioni semplici ripetute in modo quasi ossessivo con minime variazioni».

Grazie allo stimolo offerto dall’artista, gli studenti hanno potuto riflettere sui messaggi che questo tipo di arte veicola nel pubblico: «Per me è un fatto soggettivo, – commenta Ylenia De Gaspari di 4aA AFM – un’opera può suscitare in me sensazioni di pace e di serenità, mentre ad altri emozioni più malinconiche e cupe. Chi può mettere in discussione ciò che provo in relazione a un’opera d’arte?».       

Se la prima lezione, svoltasi in lingua inglese e costruita insieme agli studenti, ha integrato abilmente l’uso della tecnologia, con la condivisione dei video dell’artista e con il supporto dell’e-book “Art at times – L’arte a volte”, nel secondo incontro, fissato per il prossimo 19 aprile, si realizzerà un laboratorio interattivo, in cui gli studenti, divisi per gruppi, presenteranno ai compagni in lingua inglese un’opera significativa di Kjartansson e potranno riflettere sul valore dell’arte contemporanea, mettendosi al lavoro in prima persona.

Arte e lingua inglese: formazione tecnica, interazione e lavoro di gruppo in lingua, per costruire competenze sempre più specifiche e professionalizzanti.

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