Attualità

A Ponzano Monferrato i colori e i profumi di stagione nella rassegna “Giardini d’Autunno”

Da fine Settembre a fine Novembre appuntamenti all’insegna di teatro, musica e visite fra dimore e chiese per celebrare natura e cultura nella stagione autunnale

Se le visite ai Giardini sembrano essere una prerogativa primaverile, a Ponzano Monferrato l’autunno alle porte proverà a cambiare questa credenza grazie ad un nuovissimo cartellone di appuntamenti che abbraccerà teatro, musica e scoperta del territorio.
Sulla scia di un sempre più ricercato foliage, saranno proprio colori e profumi della natura nella stagione autunnale ormai alle porte a fare da cornice all’inedita rassegna “Giardini d’Autunno” che da quest’anno affianca la più “anziana” manifestazione primaverile nel borgo situato a pochi passi dal Sacro Monte di Crea.
Da fine settembre a fine di novembre diversi appuntamenti richiameranno i visitatori sui colli ponzanesi – dove in primavera in migliaia giungono per ammirare le fioriture di roseti e bordure di ville storiche e castelli  –  per invitarli a contemplare le bellezze della natura autunnale ma anche per partecipare a spettacoli, workshop e concerti resi possibili grazie al sostegno della Fondazione Compagnia San Paolo nell’ambito del Bando “Territori in Luce”.

La rassegna ponzanese nasce infatti in piena simbiosi con un calendario più ampio di iniziative denominato “Le Vie dei Sacri Monti. Itinerari d’arte e natura attorno al Sacro Monte di Crea” che, oltre al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, gode della collaborazione di tanti enti e attori del territorio quali l’Ente di Gestione dei Sacri Monti, Riserva Speciale Sacro Monte di Crea, Ricreare Crea, Pro Loco di Ponzano Monferrato, Le Vie dei Sacri Monti, Casa degli Alfieri, il Santuario Diocesano Madonna di Crea, i Comuni di Castagnole Monferrato, Ponzano Monferrato e Serralunga di Crea, e la Diocesi di Casale Monferrato.

Il debutto è fissato per domenica 29 settembre presso la dimora storica “Al Sagittario di Ponzano”  (Via Venda 1) dove, alle ore 16 sarà possibile effettuare la visita al giardino nella sua veste di inizio autunno, a cura degli operatori turistici volontari di Ponzano Monferrato.
Alle ore 17 andrà in scena nel contesto del Giardino la narrazione  teatralizzata dal titolo  “Il Testamento dell’Ortolano”, nata da un racconto di Antonio Catalano, con Massimo Barbero e la regia di Patrizia Camatel (Teatro degli Acerbi). Nello spettacolo il sapore è quello di una fiaba antica, ma i contenuti sono modernissimi, poiché si parla del legame di amore e cura per il Pianeta Terra, tema di grande attualità e importanza primaria. L’orto diventa un luogo in cui specchiarsi, in cui ritrovare le vicende famigliari, in cui scoprire il legame plurimillenario tra l’umanità e la Terra, che dobbiamo tutelare come eredità comune e ancor più come fonte di vita. Protagonista della storia è l’ortolano Adelmo, vissuto in quel passato prossimo in cui l’orto era fonte primaria di sostentamento famigliare.

Egli ha ricevuto la terra dai suoi antenati, l’ha coltivata per tutta la vita; ha imparato dal padre, ma si è anche inventato il mestiere sperimentando ad ogni stagione, con buona pace di tradizioni e proverbi e ha messo su famiglia e l’ha nutrita coi frutti della sua fatica. L’intimità della narrazione si adatta ad ascoltatori grandi e piccini per rimanere ancora più fedeli alle atmosfere dei racconti domestici. “Mettere in tavola i propri pomodori – si legge nelle note di regia dello spettacolo – provoca un piacere difficile da spiegare a chi non ha mai provato a farseli maturare davanti a casa. Per esperienza personale credo che l’orto faccia bene alla salute… e allora è l’ortolano che cura l’orto, o piuttosto l’inverso?” Un modo per riflettere in chiave teatrale su uno dei temi fondanti del progetto nel quale è inserita l’iniziativa ossia l’alto valore naturalistico dell’area del Sacro Monte di Crea.  È possibile visualizzare il trailer dello spettacolo su:https://www.youtube.com/watch?v=iY_pmbsDwao 
Al termine dello spettacolo vi sarà la possibilità di partecipare all’aperitivo a cura della Pro Loco di Ponzano Monferrato, per scoprire anche le ricchezze enogastronomiche locali. L’ingresso a visita e spettacolo è a offerta libera. Per informazioni e prenotazioni: tel. 366 2815499. 

La rassegna proseguirà domenica 6 ottobre nuovamente presso  la dimora “Al Sagittario di Ponzano” dove alle 16 Fabiola Serra, guida naturalistica specializzata nella flora spontanea del territorio, proporrà un tour in piena sintonia con lo spettacolo teatrale che farà seguito (ore 17) ovvero “94 passi in giardino” di e con Lorenza Zambon (Casa degli Alfieri / Teatro e natura) seguito dalla possibilità di aperitivo.

Domenica 24 novembre, la Chiesa Parrocchiale di Ponzano Monferrato ospiterà alle 16 la visita guidata e alle 17 un evento musicale di grande pregio dal titolo “L’Humana Fragilità” (Conservatorio G. Verdi di Torino) con l’esibizione di Eleonora Ghiringhelli (viola da gamba bassa, viola da gamba, soprano), Adriano Zamboni (cembalo) e Maximiliano Danta (controtenore, cornetto e lirone) in collaborazione con il progetto itinerante “I CONSERVATORI IN PIEMONTE” – TORET ARTIST Tre Sei Zero. Seguirà possibilità di aperitivo. 

L’ingresso a tutti gli spettacoli è a offerta libera. Per informazioni sugli appuntamenti previsti a Ponzano Monferrato: tel. 366 2815499. 

Il testamento dell’Ortolano

da un racconto di Antonio Catalano
rielaborazione testo di Antonio Catalano e Patrizia Camatel
con Massimo Barbero
regia di Patrizia Camatel

durata dello spettacolo: atto unico di 60’
YouTube: https://youtu.be/iY_pmbsDwao

“…i figli finalmente scoprirono l’eredità lasciata loro dal padre, si abbracciarono ed annaffiarono l’orto con le loro lacrime”.

E’ un monologo teatrale tratto da un racconto di Antonio Catalano, eclettico artista, il poeta della meraviglia, il cantore delle piccole cose. Il sapore è quello di una fiaba antica, ma i contenuti sono modernissimi, poiché si parla del legame di amore e cura per il Pianeta Terra, tema di grande attualità e importanza primaria.
Protagonista della storia è l’ortolano Adelmo, vissuto in quel passato prossimo in cui l’orto era fonte primaria di sostentamento famigliare. Egli ha ricevuto la terra dai suoi antenati, l’ha coltivata per tutta la vita; ha imparato dal padre, ma si è anche inventato il mestiere sperimentando ad ogni stagione, con buona pace di tradizioni e proverbi; ha guardato alle fasi lunari un po’ sì e un po’ no, perché la luna sta lassù e che ne sa lei dei fagiolini; ha maledetto la tempesta e la siccità; ha messo su famiglia e l’ha nutrita coi frutti della sua fatica. Il giorno in cui, infine, si sente vicino alla morte, si chiede che destino avrà il suo orto, nelle mani del figlio Michele.
Ricevere in eredità un pezzo di terra e attrezzi agricoli può essere gravoso. Ma se si entra per quel cancelletto sgangherato anche solo per fare pulizia, per il decoro del vicinato, si rischia di subire il fascino di quella variegata comunità di esseri viventi, che va avanti strenuamente anche nel disinteresse del novello proprietario.
L’orto può diventare così un luogo in cui specchiarsi, in cui ritrovare le vicende famigliari, in cui scoprire il legame plurimillenario tra l’umanità e la Terra, che dobbiamo tutelare come eredità comune e ancor più come fonte di vita. Insomma, l’orto è il luogo della Cura: là dove ci si prende cura della terra, e dove la terra cura il corpo e l’anima. Questo è il messaggio lanciato dall’ortolano, laborioso e bonario, filosofo e poeta a sua insaputa.
L’intimità della narrazione si adatta a un piccolo gruppo di ascoltatori, grandi e piccini, per rimanere ancora più fedeli alle atmosfere dei racconti domestici, o di un antico “cunto” in cui però si narrano le gesta non di prodi cavalieri, ma di contadini in sella alla Lambretta, di peperoni magici esplosi in cielo come fuochi d’artificio, di balli a palchetto e lune di polenta…

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