‘La celebrazione l’’8 agosto della Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo’, non può che far ritornare alla memoria quel che accadde l’8 agosto a Marcinelle in Belgio.
Ma non può neanche fare dimenticare tutti coloro che perdono ogni anno, e sono tanti, in Italia la vita in infortuni mortali dovuti a causa di lavoro. Le cronache ripetono spesso un triste rituale che non sembra avere fine. Eppure il diritto ad un lavoro che garantisca un’esistenza libera e dignitosa per se e per la famiglia è espressamente previsto dalla Carta Costituzionale ed il diritto del lavoratore a lavorare in condizioni di sicurezza e salute è previsto sin dal Codice Civile del 1942.
Per salvaguardare questi diritti e fare si che le morti dovute ad infortuni sul lavoro non siano inutili, occorre pertanto che la normativa sia chiara, efficace, calata nella realtà e non detti alle imprese obblighi spesso formali ma sostanziali e che vi siano controlli e sanzioni adeguati al caso.
Questo sarebbe il modo migliore per onorare chi non c’è più.