Calcio, Casale Monferrato, Sport

Calcio – Per blindare la propria porta alla Junior Calcio Pontestura arriva Stefano Gamarino

L’ASD Junior Calcio Pontestura comunica di aver raggiunto l’accordo per avvalersi delle prestazioni sportive di Stefano Gamarino per ciò che riguarda la stagione sportiva 2022-23.

Nato a Torino il 9 novembre del 2003, ha iniziato a giocare a calcio all’età di 10 anni nelle giovanili del Casale FBC. Di li a poco il trasferimento alla Scuola Calcio Soccer Spartera, prima di iniziare un percorso che l’ha portato a vestire le maglie di Pontestura, Asti (Allievi Regionali), Canelli (Juniores Regionali) e Pontedera. Nella società in provincia di Pisa (Lega Pro), Stefano ha militato nel campionato Primavera 4 (girone C), classificandosi al secondo posto a pari merito con l’Aquila Montevarchi con 21 punti. Tre le lunghezze dal Latina capolista. Nei play-off l’avventura dei granata è terminata nei quarti di finale con la Juve Stabia. Sconfitta in casa per 1-2, pareggio esterno per 1-1. Nel corso della stagione vissuta in Toscana c’è stata anche l’esperienza al Torneo di Viareggio (Coppa Carnevale). Ora, per motivi legati allo studio, il ritorno a Casale Monferrato e l’opportunità JCP.
Il club del presidente Zanforlin ha colto al volo l’occasione di blindare la propria porta con due dei migliori giovani prospetti del territorio.

Nessuno può contare sulla qualità offerta da Gamarino (2003) e da Boselli (2004). Come conferma Luigi Bonino, preparatore dei portieri giallo-rosso-blu:
“Se il buongiorno si vede dal mattino, posso dire di essere oltremodo soddisfatto. Tutti e tre i ragazzi si sono ben comportati contro il Casale, dimostrando personalità e ottime qualità tecniche. Cairola ha maggior esperienza, mentre Gamarino e Boselli mi hanno piacevolmente stupito. Avevo notato in allenamento che si trattava di prospetti interessanti, oggi dico che è un dovere puntare con fiducia su tutti e tre. Possono risultare determinanti nel dare sicurezza a tutta la squadra, ma possono offrire valide alternative nelle rotazioni dettate dal regolamento under. Mister Bellingeri può stare tranquillo. Certo, si tratta solo di un test-match, ma certe cose (compresa la disponibilità in allenamento) le si notano subito”.

“Sono molto contento di essere tornato alla Junior – commenta Gamarino – credo che sarà una stagione ricca di soddisfazioni. Dopo molti anni era necessario far combaciare la passione per il calcio con lo studio. E’ stato un viaggio lungo, dove ho imparato tanto e dove ho avuto modo di crescere fisicamente (184 cm per 70 chili) e tecnicamente”. Molti dei tuoi nuovi compagni li conoscevi già: “Per quello che riguarda i più giovani sicuramente. Ho apprezzato molto come sono stato accolto dai più esperti, quelli che hanno fatto la storia della Junior e di quello spogliatoio. Mi hanno aiutato ad ambientarmi, mi hanno dato fiducia, infondendomi una grande tranquillità. E’ chiaro che una sola amichevole ed un paio di allenamenti non sono sufficienti a tracciare il quadro della situazione, ma come inizio non c’è male”.

Come è stato l’approccio con mister Bellingeri e con mister Bonino? “Bellingeri sa il fatto suo. E’ sicuro, ha personalità e dice le cose in maniera diretta, come piace a me. Con Gigi mi sono trovato benissimo; si vede che è preparato, perché non tralascia alcun dettaglio negli allenamenti. Con lui posso migliorare i movimenti tecnici, ma credo che anche sotto il profilo del carattere non posso che crescere”.

Nel recente test-match con il Casale dalle tribune del “Bianchi” gli applausi più fragorosi li hai strappati tu:
“Mi fa piacere, come sono stato contento dei complimenti ricevuti a fine partita. Durante la gara non ho sentito praticamente nulla, perché ero troppo concentrato su quello che dovevo fare. Ci tenevo a fare bella figura”.

Spostando le lancette del tempo di 12 mesi in avanti, cosa vorresti aver fatto in questa stagione alla JCP?
“So che devo meritarmi le opportunità. So che dovrò costruirmi le occasioni in allenamento, mettendo in difficoltà il mister. In un campionato con 30 partite, mi piacerebbe giocarne un terzo. E’ una sfida anche con me stesso, perché so di averne le capacità. Poi tra un anno si vedrà, anche perché dovrò valutare ed organizzare la mia vita in base allo studio ed al lavoro”.

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