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Volley – Euromac-Mix: arriverderci a Martina Furegato

Dalla serie D alla B2. Al termine di una cavalcata trionfale durata quattro stagioni, le strade della Junior Volley e di Martina Furegato si separano. Sono le scelte di studio della schiacciatrice alessandrina a farla da padrone. Bologna, Reggio Emilia, Parma: queste le possibili destinazioni per una facoltà di Economia che attende l’ormai ex giocatrice rossoblu. Giunta in riva al Po per disputare un campionato di serie D terminato con la promozione, Martina ha poi giocato due anni in serie C prima di confrontarsi con la B2 nazionale.

Un percorso caratterizzato da una continua e progressiva crescita. Una storia che vale la pena di raccontare. Martina, da dove vogliamo iniziare? Dal tuo arrivo alla Junior con tante altre ragazze dell’Alessandria Volley?

“Tutto è iniziato con una esperienza di gruppo. Ero molto giovane (15 anni) ma lo eravamo tutte ed anche il gruppo di Casale era composto da atlete come noi. Ricordo che le più esperte erano Mazzarello e Dell’Oste. Il campionato è stato splendido. Lo abbiamo vinto e dominato, giocando una pallavolo che è cresciuta in qualità ed intensità partita dopo partita. Il merito è stato di tutti, anche di una dirigenza che ha lavorato bene amalgamando due gruppi di giocatrici che non si conoscevano”.

L’esperienza in serie C è stata numericamente esaltante. Un quarto ed un primo posto (prima dello stop dovuto al Covid) ed un anno solare (il 2019) chiuso con il record di punti e con una sola sconfitta in gare ufficiali.

“Diciamo che con la serie C la squadra è cambiata parecchio. Sono arrivate ragazze più esperte, ma personalmente non ho fatto alcuna fatica ad interagire con loro e ad integrarmi. Il Covid ci ha fermate sul più bello, perché sono sicura che avremmo lottato da protagoniste fino alla fine”.

Quest’anno il debutto in B2. Una stagione anomala, ma che di sicuro ti ha fatto vedere le differenze tra una serie nazionale ed una regionale.

“Un mondo tutto nuovo. Niente da spartire con quello che avevo visto prima sul campo. La preparazione della gara è più particolareggiata, le avversarie ti studiano e sanno crearti difficoltà. Ne devi uscire allenandoti bene, perché il livello è decisamente più alto. Ho avuto molte difficoltà quest’anno; un po’ per i cambiamenti di ruolo e un po’ perché era il mio debutto in un torneo nazionale. Tuttavia la società, i tecnici e le compagne mi sono sempre stati vicino. Ho sentito la fiducia ogni giorno, anche quando i risultati non arrivavano”.

Montagnini, Ruscigni, Ercole.

“Sono i tecnici che mi hanno fatta crescere. Che mi hanno insegnato a stare in campo in questi contesti. Maurizio c’è sempre stato, è una sicurezza per me perché mi conosce bene e sa darmi il consiglio giusto al momento opportuno. A Marco devo tantissimo. Mi ha concesso fiducia incondizionata e mi ha dato anche il tempo per poter sbagliare e correggermi. Avere un allenatore così al tuo fianco è fondamentale soprattutto se sei giovane. Francesco non mi conosceva, ma fin dal primo giorno ha puntato su di me. Mi ha insegnato molto a livello tattico e ha ottenuto dalla squadre delle risposte incredibili in un anno difficile ed anomalo”.

Qual è l’episodio che più di altri di porterai nel cuore dopo questi 4 anni a Casale?

“La festa della promozione in C è indimenticabile, ma ogni singola vittoria la porterò con me. Così come l’ultima partita di quest’anno, a Legnano. Sapevo che era la fine della mia storia a Casale ed è stato un susseguirsi di emozioni fortissime”.

Un pensiero alle tue compagne.

“Le ringrazio tutte. Alice Dell’Oste è l’unica che ho avuto al mio fianco per 4 anni, ma tutte sono state preziose. Da Del Nero a Fracchia ho cercato di rubare qualcosa a tutte, osservandole in partita e in allenamento”.

In primis gli studi, ma chissà che questo non sia solo un arrivederci.

“Se dipendesse da me non andrei mai via dalla Junior. Mi sono sentita a casa sempre, dal primo all’ultimo giorno. Firmerei a vita. La scelta è quella di una ragazza che sta per iniziare un nuovo percorso di studi. Ci saranno altre esperienze da fare, ma spero anch’io di poter tornare prima o poi, perché un pezzo del mio cuore è rossoblu”.

Martina Furegato, una ragazza che ha dimostrato con i fatti (dentro e fuori dal campo) di che pasta è fatta. Ce ne fossero… perché non è vero che i giovani di oggi non sono più affidabili ed educati come quelli di una volta…

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