Emergenza Coronavirus

Un’epidemia di depressione da Covid-19

Prosegue il consueto appuntamento con gli articoli a cura di Elena Paiuzzi, psicologa a indirizzo Cognitivo Comportamentale, abilitata in EMDR. Ha una formazione specifica in psicotraumatologia, affronta abitualmente problematiche legate all’ansia, alla depressione e ai consueti disturbi psicopatologici con bambini, adolescenti e adulti. 


Senza essere pessimisti, finita questa emergenza, o almeno quando le cose si saranno un po’ normalizzate, potrebbe presentarsene un’altra, altrettanto degna di considerazione. Potrebbe verificarsi un dilagare di disturbi depressivi. 

Emozioni indecifrabili, incertezza, impotenza, stanchezza, senso di vuoto sono i fattori che in questo periodo possono colpire il nostro equilibrio mentale. Dunque si rivela importante prevenire o intervenire tempestivamente su quella che potrebbe diventare un’epidemia di depressione da Covid-19.

Prima di tutto però dobbiamo sapere di cosa stiamo parlando. Infatti oggi si discute spesso di depressione, anche in maniera non appropriata o generica. Questa parola è sulla bocca di tutti, si usa  per definire alcuni stati d’animo o dei sentimenti legati alla tristezza. 

In realtà però la depressione è qualcosa di più, si tratta di una patologia specifica nell’ambito dei disturbi dell’umore, una delle più comuni, in realtà: circa 300 milioni di persone al mondo ne sono affette. È un disturbo invalidante perché ha un impatto enorme sulla qualità della vita personale e sociale di chi ne soffre, con ricadute importanti anche sui familiari. 

Spesso si pensa che la depressioneconsista in un semplice abbassamento dell’umore, invece ci sono sintomi specifici che caratterizzano questo disturbo e questi compromettono in modo significativo come si ragiona, si pensa e ci si raffigura rispetto a se stessi, agli altri e al mondo esterno.

Di solito chi presenta questo disturbo manifesta un flusso di pensieri negativi e automatici (non sono abbastanza, sono sbagliato, non ce la farò mai, non sono capace, nessuno mi vuole bene) e sviluppa di conseguenza una visione di se stesso come inadeguato o difettoso. 

Per la persona depressa tutto viene interpretato come una sconfitta, privazione o denigrazione, senza la possibilità che questi problemi siano sentiti come risolvibili o sopportabili.

Le cause scatenanti spesso riguardano la sfera degli affetti, ma possono essere anche di tipo medico. Per esempio una malattia invalidante (o che crea un certo disagio alla persona interessata) o, come in questo caso, un trauma, può innescare l’inizio di una sindrome depressiva.

Alcuni studi recenti sulle sindromi depressive hanno dimostrato l’efficacia del trattamento EMDR in sostituzione o in alternativa alla psicoterapia. In particolare l’EMDR lavora sui traumi che appunto insieme ad altri eventi sfavorevoli, possono essere tra i fattori di rischio o scatenanti per lo sviluppo della depressione.

Dunque, è bene non sottovalutare le ripercussioni di questa situazione di emergenza e tenere sotto controllo lo stress e tutti possibili sintomi, non solo del Covid-19, ma anche di un disagio profondo che potremmo portarci dentro per molto più tempo. 


Articolo a cura di:

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Elena Paiuzzi

Psicologa-psicoterapeuta cognitivo comportamentale e EMDR

www.psicologa-alessandria.it


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