Emergenza Coronavirus, Scuola

Istituto Leardi: contenuti e servizi didattici digitali di una scuola che guarda al futuro

L’Istituto Superiore “Leardi” non è risultato impreparato alle nuove sfide della didattica digitale: «Stiamo procedendo nella direzione giusta con l’impegno di tutti i docenti – commenta il Dirigente Scolastico, prof.ssa Nicoletta Berrone In questo momento di emergenza sanitaria, che ha messo in difficoltà e apprensione il nostro territorio, l’Istituto ha dimostrato la sua vicinanza alle famiglie e agli studenti, mettendo in atto tutte le strategie necessarie per garantire loro il proprio sostegno e una didattica a distanza di qualità».

In questo frangente di crisi, dunque, il “Leardi” ha saputo offrire il proprio contributo. Ciò è stato possibile grazie al prezioso intervento dell’ing. Marcello Gilardenghi, responsabile informatico del “Leardi” e “Luparia”, il quale ha gestito con prontezza le comunicazioni e ha garantito la diffusione delle best practisies, con una reperibilità costante, per supportare i docenti a creare e a condividere i materiali didattici. Piena disponibilità è stata assicurata dal team digitale degli insegnanti, guidato dall’animatore digitale Ilenio Celoria: da anni esso propone una formazione continua ed aggiornata sulle nuove tecnologie e sulle applicazioni legate alla didattica, con una ricaduta formativa sugli studenti ed un affiancamento ai docenti che ancora non utilizzano abitualmente le risorse digitali. «Le nuove tecnologie hanno assunto un ruolo centrale – dichiara la prof.ssa Francesca Agate, docente formatrice – e sono passate da essere un mero “corollario” all’insegnamento a uno strumento operativo di supporto e di consolidamento della pratica didattica».

Così continua il prof. Ilenio Celoria: «Fin dai primi giorni di sospensione delle lezioni già il 70% dei docenti ha utilizzato la sezione didattica del registro elettronico e, soprattutto, gli strumenti di G-suite, come Google Classroom; entro questa settimana si prevede che la totalità degli insegnanti erogherà materiale didattico a distanza sulle varie piattaforme a disposizione. Abbiamo inoltre attivato G-Meet, l’app di Google per svolgere lezioni a distanza, ricreando le classi anche da casa, con la possibilità di parlare agli studenti, di interagire con loro, di verificare il loro grado di apprendimento. Viene inoltre garantita in questo modo la regolarità delle consegne. In alcuni casi i ragazzi sono stati contattati tramite social, e gradualmente tutti stanno accedendo alla didattica online».

Qualche esempio di insegnamento a distanza? Per la Letteratura italiana il dipartimento di Lettere ha somministrato Prove Invalsi con restituzione e relativa correzione online, letture ed esercitazioni con Classroom, assegnazione di temi, con correzione e restituzione dell’insegnante via mail. La Storia si implementa con video da vedere realizzati dai docenti con l’app Screencast-o-matic (“essendo filmati autoprodotti possiamo mettere in evidenza gli snodi più importanti e supportare anche a distanza gli studenti più fragili” spiegano i docenti) e presentazioni da creare e condividere. La prof. Giuliana Boschi, di Economia aziendale e discipline turistiche continua: «La didattica del registro elettronico è uno strumento che usiamo da sempre. Abbiamo utilizzato Edpuzzle ed ora Classroom per la flipped classroom nel biennio; coi ragazzi abbiamo creato anche chat per avere un contatto immediato e a beneficio di tutti. Sperimentiamo in quarta turismo Google Meet: posso utilizzare slide e video e svolgere la lezione in diretta ma a distanza, ognuno a casa propria». Questi sono solo alcuni degli esempi possibili, perché ogni docente, secondo il proprio metodo di insegnamento, sta attuando le strategie più efficaci per le proprie classi.

Abbiamo chiesto anche ai ragazzi le loro impressioni, in un momento tanto anomalo ed inconsueto per loro. Ecco le risposte sulla chat della II A Turismo:

Jada Scrivo: “La didattica a distanza è un buon modo per continuare le lezioni, ma preferisco andare a scuola, seguire i prof dal vivo. Mi manca molto la scuola, però la didattica digitale è il solo strumento, in questo momento difficile, per non rimanere indietro coi programmi”

Fatima Azatour,: “E’ utile la didattica a distanza, al tempo stesso mi manca il rapporto con i prof., che ci stanno aiutando e che vogliamo ringraziare”.

Alessia De Lucca: “La didattica a distanza è un metodo comodo e insolito, non mi dispiace ma preferisco la scuola vera, anche perché è bello il contatto coi compagni e coi prof.” 

Rebecca Abate: “Faccio tutti i compiti e studio quello che i prof spiegano a distanza, e mi impegno durante il giorno, ma mi mancano le risate, l’ansia delle interrogazioni, i compagni che mi sostengono anche se prendo un brutto voto. Per me la scuola è famiglia e non vedersi è triste.”

Dunque, ben venga la tecnologia certo, ma il rapporto umano e interpersonale resta insostituibile: come già messo in evidenza dal saggista Massimo Recalcati, nel volume L’ora di lezione: «Pensare di trasmettere il sapere senza passare dalla relazione con chi lo incarna è un’illusione, perché non esiste una didattica se non entro una relazione umana».

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