Cultura

Si è conclusa la terza edizione del Festival IT.A.CÀ MONFERRATO

Si è conclusa IT.A.CÀ MONFERRATO,unica tappa piemontese del Festival itinerante IT.A.CÀ – Migranti e Viaggiatori, primo Festival del Turismo Responsabile in Italia
Il fitto programma di appuntamenti, dedicato al tema della restanza, ha richiamato nel Parco del Sacro Monte di Crea (AL) centinaia di persone

Filo rosso dell’edizione 2019 è la restanza, tema intorno al quale dal 13 al 20 ottobre IT.A.CÀ MONFERRATO ha costruito un programma intenso, con importanti ospiti e tanti momenti di approfondimento e confronto. 

Il concetto di restanza, d’altro canto, racchiude un sentire che in questo angolo di Piemonte è particolarmente forte: “per noi – spiega Max Biglia, coordinatore di IT.A.CÀ MONFERRATO – racchiude l’amore per il nostro Monferrato. Siamo infatti consapevoli che se è difficile emigrare, a volte è ancora più coraggioso restare”.
IT.A.CÀ MONFERRATO ha quindi provato a raccontare la responsabilità, l’ostinazione, la fiducia e le storie di tutti i giorni contrarie all’arrendevolezza e alla rassegnazione. 

Negli otto giorni del festival il Parco del Sacro Monte di Crea, luogo di incomparabile bellezza tra le province di Alessandria e Asti, nel comune di Serralunga di Crea, ha ospitato nel Vivaio di IT.A.CÀ MONFERRATO convegni, tavoli di lavoro e dibattiti dedicati a buone pratiche e storie di resistenza e rinascita, turismo e sviluppo locale, bellezza da salvare, giovani e agricoltura, progetti, esperienze e opportunità legate al turismo lento.
“Il Giardino delle Parole”, moderato dal giornalista Alberto Marello, ha accolto Don Luigi Ciotti, ispiratore e fondatore del Gruppo Abele, la regista teatrale e cantante Miriam Camerini, lo scrittore e illustratore Jean Blanchaert, la “cottolenghina” Suor Giuliana Galli,    il designer e vicepresidente della Comunità Ebraica di Casale Elio Carmi (domenica 13 ottobre); l’imprenditore e fondatore di Eataly Oscar Farinetti (lunedì 14 ottobre), il commentatore sportivo Guido Meda (martedì 15 ottobre); la blogger e scrittrice torinese Enrica Tesio e il cantautore Mao con lo spettacolo “Gli adulti non esistono” (mercoledì 16 ottobre); il filosofo, sociologo, psicoanalista e accademico italiano, oltre che giornalista de La Repubblica Umberto Galimberti (venerdì 18 ottobre); la giornalista Vittoria Iacovella (sabato 19 ottobre); il giornalista, scrittore e conduttore televisivo Patrizio Roversi (domenica 20 ottobre).
E poi: camminate ed escursioni, la mostra fotografica “Noialtri” (parte del progetto curato dalla giornalista Laura Secci con le immagini di Giulio Morra), appuntamenti dedicati ai bambini e laboratori per le scuole, momenti conviviali, yoga e biodanza, esperienze di sketching, wine tasting, il concerto dei Bandakadabra, spettacoli come “Da questa parte del mare” di Gianmaria Testa con Giuseppe Cederna, “Caffè Odessa” di e con Miriam Camerini, “Noialtri” a cura del Collettivo Teatrale scritto per l’occasione da Graziano Menegazzo, anche regista.
Nel corso del festival sono stati inoltre consegnati gli attestati di merito “Mi&Ti” a dieci realtà monferrine che si sono distinte per l’impegno profuso sul territorio. 

Quella appena conclusasi è la terza edizione di IT.A.CÀ MONFERRATO, la cuiorganizzazione fa parte del progetto culturale di aggregazione e di crescita territoriale CA’MON, promosso dalle associazioni Confraternita degli Stolti e Il Picchio. Realizzato in collaborazione con enti, realtà associative, aziende e con il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Provincia di Asti e Alexala azienda turistica locale, IT.A.CÀ MONFERRATO anche per l’edizione 2019, come per il 2018, ha ricevuto il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e di Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. 

Il bilancio di queste giornate ha luci e ombre. L’aspetto positivo – racconta Max Biglia – è stata l’ottima risposta del pubblico, che ha raggiunto Crea in questo giornate per partecipare agli appuntamenti del festival. Parlando di restanza, non è stato casuale scegliere come sede del festival un luogo come il Parco del Santuario di Crea:  nonostante fosse un luogo non così a portata di mano e le giornate non siano state del tutto clementi, la gente è venuta, ha ascoltato, si è interessata. In tanti hanno raccolto la potenza del messaggio, hanno partecipato e hanno ricevuto sensazioni positive”.

D’altro canto – aggiunge Biglia – abbiamo trovato anche indifferenza. Questo festival nasce come frutto di una rete e pur avendo fatto diverse riunioni preparatorie ci siamo trovati in pochi a gestirlo. Questo mi fa riflettere sul fatto che ci si lamenta spesso che in Monferrato le cose non vanno, ma poi quando c’è la possibilità di fare qualcosa non si è presenti. Continua a mancare il noi. Sono stati in pochi anche gli amministratori del territorio che hanno partecipato ai tanti momenti di incontro con esperti di valore”. 
Non so – conclude Biglia – se con IT.A.CÀ MONFERRATO abbiamo fatto bene oppure male quello che abbiamo fatto, ma siamo stati umani”.
Che non si studi più, nel senso più nobile del termine, è un dato che è emerso con forza durante questa terza edizione di IT.A.CÀ MONFERRATO – aggiunge Pier Iviglia, anch’egli coordinatore – Per questo crediamo che gli innumerevoli spunti di approfondimento nati in questi giorni siano il ponte con cui guardare al futuro”.

www.ca-mon.it
www.facebook.com/confraternitadeglistolti/

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